ARZIGOGOLANDO

Immagino un prato,

fiori disseminati

nei declivi estivi

baciati dal Sole.

Ma mi soffermo,

lo sguardo si incanta ad

ammirare un Fiore,

accanto un’ape allegra

si imbeve del nettare gioioso

che da Lei promana,

mi fermo anch’io,

il Flos floris mi conduce

Dentro di Me, nella

mia Anima.

La riconosco.

La riconoscerei

anche in un prato di Stelle,

disseminata nel Cielo azzurro.

Non dico più nulla,

appena mi esce una parola,

“Amore”.

Poi è il Silenzio,

il linguaggio segreto di Dio,

mi colma di Sé e mi lascia privo di sensi.

Ciao, Vi volevo segnalare il libro “Il Potere di Adesso” di Eckhart Tolle. E’ un viaggio nella consapevolezza, in cui ci allontaniamo dal pensiero compulsivo e accediamo alla dimensione della presenza.

Significa mettere da parte la propria mente, non dal punto di vista operativo, ma da quello della sua caratteristica di essere in continua tensione tra un pensiero e l’altro, che ci rende privi della nostra libertà, continuamente esposti ad un andirivieni di fluttuazioni, mentali.

Dobbiamo solo capire che noi non siamo la nostra mente, e quando diventiamo più consapevoli, cioè più presenti, accediamo ad uno stato di maggiore percezione e acume. Siamo con il nostro Essere.

L’essenza dello Zen, come ricorda lo stesso Tolle in un intervista, citando l’insegnamento di un maestro Zen che lo ha illuminato è “NON PENSARE”.

Fate questo esercizio, incominciate piano piano a notare le cose intorno a voi, osservate la vostra stanza, le vostre scarpe, le persone, in uno stato di PURA OSSERVAZIONE, senza giudizio.

A presto.

Vaghiamo come stupiti e

confusi nei disseminati

Spazi quotidiani, noi che siamo

già una fonte continua di Luce e di Ombre,

verso il Sole che c’è in Noi.

Ti penso, selvaggia silvestre fanciulla,

e il Sole mi brilla dentro,

come emozione di Luce,

che il tuo sorriso sa donare.

Amica mia selvaggia,

come Sirena ti muovi

rapida sulla salita scoscesa,

poi sulla cima della caletta

su cui si appartava D’Annunzio,

guardo ancora il tuo volto ambrato dal Sole,

bello e soave come lo

avrebbe ammirato colui che, solo,

sapeva render divina l’Amata donna.

Uno sguardo al cielo

uscendo di casa,

il Sole maestoso come sempre!

Mi ricorda di ringraziare

… l’Universo, La Vita!

Sono parte di Tutto,

ma ci dimentichiamo di Noi,

Come se fossimo prigionieri,

della nostra mente!

Guardo dalla finestra,

sagome di edificio segmentato

in blocchi monocordi

si alternano alla mia vista.

Io richiamo alla mia mente

la foresta di cicale e il suono

armonico che dal mare ti

echeggia come una vibrazione

sensitiva e sonora.

Poi la vista di Chieti e le colline

che si snodano armoniche

nel paesaggio brulicante

di vita arborea.

E la mia dolce e perentoria amica che

improvvisamente mi suona

per dirmi di spicciarmi,

io ormai assopito in quella meraviglia

che mi è rimasta dentro.

Il senso dell’Infinito attraversa Tutto e Tutti…

ma non Tutti sanno coglierlo,

nell’istante che, dilatato, ti porta l’ebrezza

della presenza, della consapevolezza

dell’Unico, Eterno Qui e Ora.

Convivere con se stessi,

Provando un forte Amore,

Lasciarlo scorrere come Acqua

in un ruscello, aspettando

come Siddartha che si plachi

il vento del Cuore che spazza

via la nebbia accumulata nel Tempo.

Osservarsi, essere consapevoli di questo,

Lasciare che il tragitto si sveli.

Mi sento impotente, ma non

interferisco con il volgersi delle cose,

né saprei come fare, perché del resto

non occorre fare nulla.

Mi sento come un guardiano del mio Cuore,

ce l’ho in custodia, lascio che strilli, non insisto

perché lui forse sa cos’è giusto.

Ma com’è dura!

Desidero ringraziare la mia amica M. per tutto il bene che mi vuole, per tutto il bene che Le voglio. Ringrazio l’Universo per tutto l’Amore che c’è nella mia Vita. Ringrazio M. per la sua capacità di percepire il mio Cuore e il mio sentire con empatia, per accogliermi sempre con profondo affetto, ringrazio l’Universo per Tutto quanto c’è, per avermi consentito di conoscere persone meravigliore nell’Amore e nel sentire l’Uno in me.

Grazie, grazie grazie grazie.

Namaste!

Acqua cristallina,

Mi immergo e volgo lo sguardo alla riva,

sui sassi mi adagio,

mentre il mio pensiero

si spinge inconscio fino a Te,

che il Sole fa splendere

come Sirena prediletta della caletta arsuta.

Sapevo già che mi saresti mancata,

perché in Te mi ridesto, come viandante alla Fonte

trova sollievo dopo il tragitto sotto l’Astro cocente.