ARZIGOGOLANDO

Vicende da un mondo pazzo

Cari amici, come sapete prediligo la poesia alla narrazione.

Farò eccezione solo per raccontare gli eventi che mi sono accaduti dall’incidente del 27 agosto ad oggi. Correva l’anno 2015 (e corre ancora) allorché nel mese di agosto del giorno del Signore n. 27, dopo essere stato magnificamente in vacanza con gli amici che per brevità chiamerò Cesenatici (loro capiranno gli altri non so), di ritorno dal mio primo giorno di lavoro, percorrevo la strada che mi conduceva a casa dal lavoro.

Una vettura che se la memoria non mi tradisce era bianca e che poi si è dileguata impedendomi di attingervi la targa, ha invaso bruscamente la mia corsia di destra e mi ha costretto ad una frenata repentina e alla sterzata che mi ha proiettato sul marciapede e a fare il mio incontro con il palo della luce che mi stava attendendo.  Mi hanno soccorso, immobilizzato e portato in barella in Ospedale.

Niente di rotto per fortuna, solo dolorante, con la macchina però distrutta e uno shock che mi ha tenuto compagnia per un po’ e che ogni tanto ritorna a farmi visita sotto forma di panico.

Come se non bastasse nei giorni successivi l’ente che doveva riconoscermi l’infortunio, l’INAIL, ha obiettatato che non stavo percorrendo il tragitto ottimale dal lavoro a casa e quindi mi ha negato il risarcimento. Mi sono chiesto secondo quali parametri abbiano deciso di valutare i fatti.

Poi mi sono detto che era meglio soprassedere perché tanto con certe teste governate da norme asfitiche, logorroiche e ininterpretabili non si riesce a ragionare…

E veniamo ad oggi, quando con la mia nuova macchinina, un po’ titubante perché devo ancora prenderci la mano arrivo in centro, in corso San Maurizio e mi accingo a parcheggiare. Uno zelante parcheggiatore abusivo con in mano anche gli strumenti per lavare i vetri, si piazza dinanzi a me e mi da indicazioni per il parcheggio. Io preparo qualche soldino per ricompensarlo, ma quando glieli metto in mano mi dice che sono pochi e che ne vuole di più.

E come se non bastasse mi segue fino alla macchina che rilascia il tagliando di parcheggio. Io ero innervosito e mi ha preso un (bel) po’ di agitazione.

Morale della favola alla fine mi ha indotto a sganciarli un (bel) po’ di euro e non contento ne voleva di più, dicendomi anche sogghignando che mi aveva messo paura! E ne era orgoglioso…

Io mi chiedo perché le forze dell’ordine, i vigili e altri preposti si curino solo di dare multe ma non intervengano in certe situazioni, costringendoti anche a pagare oltre al dovuto per il parcheggio comunale anche il pizzo (salato) al parcheggiatore abusivo.

“In medio stat virtus” dicevano i nostri amici latini. Ma qui di “virtus” non se ne vede proprio traccia!

 

Vicende da un mondo pazzoultima modifica: 2015-10-10T21:19:01+02:00da
Reposta per primo quest’articolo