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Ero sull’autobus al ritorno dal lavoro. Mi sono venute in mente alcune righe, ho preso il mio quaderno e le ho trascritte.
Tremavo, ho vergato dei geroglifici che io stesso ho poi stentato a decifrare. Non riuscivo a tenere ferma la penna, saltellavo, ballonzolavo e vibravo tutto ai salti dell’autobus sulla strada. La gente mi guardava incuriosita. Una donna si è avvicinata e ha tentato di leggere qualcosa. Non avrà capito sicuramente niente…
Poi ho visto uno che si contorceva, si scuoteva e dimenava la testa come un albero fustigato dal vento, anzi come un filo elettrico impazzito. Ascoltava musica.
Allora mi sono rinfrancato ed ho pensato che non ero io l’unico strano…
E’ una corrente che mi porta improvvisamente ad estrinsecare, a raccogliere dal mio animo il distillato della Vita che come una goccia di rugiada sul filo dell’erba lo percorre, rinvigorendolo!
Mare
Vorrei annegare
nel mio mare.
Il mio mare…
Essere satollo,
saziarmi d’Amore.
Il Mare, è…
la voce del mio cuore,
la voce del tuo cuore…
che ci unisce,
il Cuore…!